Trombocitopenia: come può aiutarci il profilo piastrinico

Ottobre 6, 2025
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Quante volte ti è capitato di ricevere un emocromo con la temuta segnalazione “stima piastrinica inadeguata”?

Un referto che lascia dubbi: si tratta di una vera trombocitopenia, di un difetto midollare o semplicemente di un artefatto analitico?

In questi casi, il profilo piastrinico diventa uno strumento prezioso perché consente di valutare parametri specifici utili a distinguere tra trombocitopenie da aumentata distruzione e trombocitopenie da ridotta produzione.

Profilo piastrinico

Il profilo piastrinico fornisce una valutazione completa dello stato delle piastrine, grazie a parametri specifici che permettono di inquadrare meglio il problema ematologico.

Parametri principali:

  • Piastrine grandi (P-LCR): percentuale di piastrine di volume elevato.
  • Piastrine reticolate o frazione immatura (IPF): indice diretto dell’attività megacariocitaria.
    • IPF elevato → suggerisce una risposta rigenerativa (es. trombocitopenie periferiche da consumo o immunomediate).
    • IPF ridotto o normale → più indicativo di difetti di produzione midollare.
  • Conteggio assoluto di piastrine immature (IPF#): utile per monitorare la risposta terapeutica
  • Volume piastrinico medio (MPV): indica la dimensione media delle piastrine.
  • Distribuzione del volume piastrinico (PDW): riflette l’eterogeneità dimensionale.
  • Piastrinocrito (PCT): rappresenta il volume totale occupato dalle piastrine.

Valutazione dello striscio ematico

Accanto ai dati strumentali, la valutazione dello striscio rimane indispensabile per:

  • Stimare la conta piastrinica, confermando o smentendo i dati dell’analizzatore.
  • Osservare la morfologia piastrinica, evidenziando piastrine giganti, attivate o con inclusioni.

Validazione scientifica del profilo piastrinico

Il valore diagnostico dell’IPF è stato oggetto di un progetto di ricerca congiunto tra CDVet Research, la nostra start up di Ricerca e Sviluppo, e l’Università di Camerino coordinato dalla Prof.ssa Alessandra Gavazza e dalla Dott.ssa Caterina Fanì.

Il lavoro, intitolato “Evaluation of Immature Platelet Fraction in the Sysmex XN-2000V in healthy and thrombocytopenic dogs”, è stato presentato la scorsa settimana al Congresso Europeo di Patologia Clinica Veterinaria (ESVCP/ECVCP), tenutosi a Bristol dal 1 al 4 ottobre 2025.

Questo studio, realizzato su cani sani e trombocitopenici, ha dimostrato che i valori di IPF e IPF# aumentano significativamente nei soggetti con trombocitopenia, confermando il ruolo dell’IPF come marker precoce, non invasivo e affidabile dell’attività midollare.

I risultati ottenuti sottolineano l’importanza del profilo piastrinico CDVet come strumento clinico avanzato per la diagnosi differenziale delle trombocitopenie e per il monitoraggio della risposta terapeutica.

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Partire da una trombocitopenia con “stima inadeguata” non significa rimanere nel dubbio: il profilo piastrinico, e in particolare la valutazione dell’IPF, offre uno strumento concreto per orientarsi tra le diverse cause e guidare la diagnosi clinica con basi scientifiche validate.

Il profilo piastrinico è ora disponibile nella tua area riservata, nella sezione Ematologia.

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