La concentrazione di IGF-1 nel gatto correla con quella del GH (growth hormon), la cui misurazione risulta però complessa. Per questi motivi è consigliabile diagnosticare patologie causate dalla carenza del GH (nanismo ipofisario) o dal suo aumento (acromegalia) misurando l’IGF-1.
Sospetta acromegalia nel gatto: in questa specie la causa di ipersecrezione del GH (e quindi dell’IGF-1) è un adenoma ipofisario. Si consiglia di misurare l’IGF-1 in tutti i casi di diabete insulino-resistente (circa il 15% dei gatti diabetici è acromegalico) e-o in caso siano evidenti i segni clinici dell’acromegalia (non sempre presenti). Nel caso il diabete non sia controllato e-o non sia ancora stata iniziata la terapia insulinica l’IGF-1 può risultare normale (in genere nella metà superiore dell’intervallo di riferimento): si consiglia di dosarlo dopo aver iniziato la terapia o di dosarlo prima e di ripetere il dosaggio dopo averla iniziata (se presente acromegalia il secondo dosaggio dovrebbe risultare aumentato rispetto al primo)
Sospetto nanismo ipofisario: poiché non sono disponibili intervalli di riferimento di popolazione nei cuccioli, anche a causa della notevole variabilità individuale e legata alle dimensioni della razza, almeno nel cane, si consiglia in caso di sospetto nanismo di inviare oltre ad un campione del paziente, un campione di un fratello della stessa cucciolata che dimostri una crescita adeguata, per poter effettuare un confronto tra i due valori di IGF-1
Silvia Rossi, Dipl ECVCP, EBVS®, Consulente in Patologia Clinica CDVet