GIARDIA (IFA)

Giardia spp è un protozoo flagellato che infetta l’intestino di numerosi vertebrati, tra cui cane, gatto, cavallo, rettili e uccelli, oltre che l’uomo. Il trofozoita è la forma attiva e mobile del parassita, che si localizza e si moltiplica per divisione binaria nel duodeno e nel digiuno. I trofozoiti possono persistere nell’intestino tenue per diverse settimane e si incistano quando vengono trasportati dalla peristalsi verso gli ultimi tratti dell’intestino.

La cisti, forma di resistenza del parassita, è rilasciata nell’ambiente ed è la principale forma di trasmissione di Giardia. La sintomatologia clinica dell’infezione da Giardia può variare dall’emissione asintomatica delle cisti, con un lieve malessere gastrointestinale, fino a una diarrea profusa accompagnata da crampi addominali, anoressia e nausea. Sebbene alcuni casi si risolvano spontaneamente, i sintomi dell’infezione acuta o sub-acuta possono persistere per periodi variabili da giorni a mesi.

La diagnosi di Giardia nei campioni fecali di cane, gatto, cavallo, rettili e uccelli si avvale della tecnica di immunofluorescenza diretta, utilizzando una miscela di anticorpi monoclonali (marcati con fluoresceina, FITC) diretti contro gli antigeni della parete cellulare delle cisti di Giardia. Gli strisci di materiale fecale, opportunamente preparati, sono trattati con il reagente di identificazione e con un colorante di contrasto. Gli anticorpi monoclonali si legano agli antigeni di Giardia eventualmente presenti e, mediante un microscopio a fluorescenza, è possibile evidenziare la fluorescenza color verde-mela e la tipica morfologia delle cisti. Questa tecnica consente una più facile identificazione di Giardia all’interno del campione.

Secondo uno studio pubblicato su Veterinary Internal Medicine, la tecnica di immunofluorescenza si è dimostrata significativamente più sensibile rispetto ad altre metodologie diagnostiche, come la flottazione fecale o i test ELISA. In particolare, l’immunofluorescenza ha mostrato una maggiore capacità di rilevare cisti di Giardia anche in campioni con bassa carica parassitaria, che potrebbero non essere identificati con altre tecniche. Questa maggiore sensibilità riduce la probabilità di risultati falsi negativi, migliorando la precisione diagnostica e permettendo un intervento terapeutico tempestivo.

La tecnica di immunofluorescenza per Giardia è semplice da eseguire e si è dimostrata più sensibile rispetto ai metodi tradizionali di diagnosi.

Campione richiesto: inviare feci fresche o conservate a 4°C per un massimo di 2-3 giorni.

Camilla Paradisi, Responsabile Settore Parassitologia