La raccolta corretta dei campioni di urina è fondamentale per ottenere risultati accurati durante l’analisi. Le caratteristiche del campione possono variare in base a diversi fattori, come il momento della raccolta e il metodo utilizzato.
Momento della raccolta:
- Campioni del mattino (a digiuno): Solitamente mostrano una densità urinaria specifica più alta e un pH più basso, con una maggiore presenza di elementi formati come cellule e cilindri. Questo perché l’urina ha avuto un periodo più lungo di formazione durante la notte.
- Campioni del pomeriggio (non a digiuno): Tendono ad avere una densità urinaria specifica più bassa e un pH più alcalino, influenzati dall’assunzione di acqua durante il giorno. Possono contenere meno elementi formati.
Metodo di raccolta:
- Da terra: Questo metodo è meno ideale poiché aumenta il rischio di contaminazioni, come batteri e detriti. Tuttavia, in alcuni casi, può essere l’unica opzione disponibile.
- Raccolta libera (mid-stream): È preferibile per ridurre la contaminazione rispetto alla raccolta da terra, ma può ancora contenere batteri o cellule provenienti dalla parte finale delle vie urinarie o dai genitali.
- Cateterizzazione: È una procedura più sterile, ma può causare la presenza di cellule epiteliali transizionali e la presenza di emazie
- Cistocentesi: Considerata la tecnica più sterile, consiste nel prelievo diretto dell’urina dalla vescica tramite un ago, minimizzando la contaminazione esterna. È ideale per esami batteriologici.
Gestione e conservazione del campione:
- È importante utilizzare contenitori sterili per conservare i campioni di urina. Se non è possibile analizzare immediatamente il campione, la refrigerazione è essenziale per preservare la qualità delle cellule e prevenire la proliferazione batterica. Tuttavia, i campioni devono essere analizzati entro 12-24 ore per ottenere risultati ottimali.
- L’uso dell’acido borico nella conservazione dei campioni di urina è raccomandato in alcuni contesti, ma non è ideale per tutti i tipi di analisi. In particolare, l’acido borico viene utilizzato principalmente per stabilizzare i campioni destinati a esami microbiologici, come le colture batteriche, poiché aiuta a prevenire la proliferazione batterica durante il trasporto e la conservazione. Tuttavia, per le analisi chimico-fisiche delle urine, come la valutazione del pH o la densità urinaria, l’uso di acido borico non è generalmente consigliato. Questo perché potrebbe alterare i risultati di alcune misurazioni chimiche e interferire con l’accuratezza delle letturePertanto, se l’obiettivo è un esame chimico-fisico completo delle urine, è preferibile raccogliere il campione in un contenitore sterile senza aggiunta di conservanti come l’acido borico
Artefatti comuni durante la conservazione:
- Durante la conservazione, specialmente in frigorifero, possono formarsi cristalli come quelli di ossalato di calcio o fosfato ammonio-magnesiaco. Questi artefatti possono non essere presenti nel campione fresco, ma svilupparsi durante la conservazione.
In conclusione, per garantire l’affidabilità dei risultati delle analisi delle urine, è cruciale seguire procedure corrette per la raccolta e la conservazione. Un prelievo accurato e la giusta conservazione sono aspetti chiave per evitare contaminazioni e ottenere dati diagnostici precis