Il crossmatching viene utilizzato per rilevare le incompatibilità trasfusionali tra donatore e ricevente. Può rilevare le reazioni anticorpali agli antigeni del gruppo sanguigno noti (DEA, A, B etc), così come quelle dirette verso antigeni di gruppi che non è possibile testare. La tipizzazione del gruppo “tradizionale” può determinare infatti solo la presenza di alcuni alloantigeni noti (ad es. DEA 1, A, B, AB), ma esistono altri antigeni che possono determinare una reazione trasfusionale; il crossmatching può determinare se è presente una reazione generale anticorpo/antigene tra ricevente e donatore senza identificare quale anticorpo stia reagendo con quale antigene.
In caso di positività è sconsigliato procedere alla trasfusione con il sangue del donatore testato.
Si raccomanda di richiedere questo test per qualsiasi trasfusione nella specie felina e nel cane in caso il paziente sia già stato sottoposto a precedenti trasfusioni, ma anche nel caso in cui la storia “trasfusionale” del paziente non sia nota.
In caso di prova Major positiva il sangue del donatore non può essere utilizzato per la trasfusione. Se la sola prova minor è positiva mentre la prova Major è negativa, è possibile utilizzare il sangue del donatore ma se il siero donato è probabile che contribuisca in modo significativo al volume plasmatico del ricevente, il siero dovrebbe essere rimosso dal sangue intero del donatore e dovrebbero essere utilizzate solo le emazie concentrate.
Silvia Rossi, Dipl ECVCP, EBVS®, Consulente in Patologia Clinica CDVet