ACIDI BILIARI BASALI

Gli acidi biliari sono steroidi sintetizzati dagli epatociti a partire dal colesterolo e svolgono un ruolo cruciale nell’emulsificazione dei grassi e nell’assorbimento dei nutrienti nell’intestino. Dopo la loro sintesi nel fegato, vengono secreti nella bile e rilasciati nell’intestino durante la contrazione della cistifellea, specialmente dopo i pasti. Attraverso il processo di circolazione enteroepatica, gli acidi biliari vengono riassorbiti nell’ileo e ritrasportati al fegato per essere nuovamente secreti.

A digiuno, il fegato dovrebbe essere in grado di recuperare quasi completamente gli acidi biliari riciclati dall’intestino, e per questo le concentrazioni di acidi biliari a digiuno in animali sani (come cani e gatti) sono generalmente basse. L’aumento di tali concentrazioni a digiuno può indicare problemi epatobiliari, come disfunzione epatocellulare o anomalie del flusso sanguigno portale (shunt portosistemici), suggerendo un’incapacità del fegato di riassorbire correttamente gli acidi biliari dalla circolazione portale.

Indicazioni:

Il prelievo deve essere effettuato dopo 12 ore di digiuno.

Possibili Interferenze

  • Lipemia: può interferire con la misurazione degli acidi biliari, aumentando falsamente i risultati a causa di interferenze ottiche
  • Emolisi: può ridurre falsamente i livelli misurati di acidi biliari. Questo avviene perché l’emoglobina rilasciata interferisce con i metodi spettrofotometrici utilizzati per la determinazione delle concentrazioni di acidi biliari.
  • Iperbilirubinemia e Ittero: sebbene un’elevata concentrazione di bilirubina non interferisca direttamente con la misurazione degli acidi biliari, il test non dovrebbe essere eseguito in animali con iperbilirubinemia diretta o ittero causati da colestasi.
  • Digiuno prolungato: un digiuno prolungato può abbassare le concentrazioni di acidi biliari, poiché riduce la stimolazione della cistifellea e, di conseguenza, il rilascio di acidi biliari nell’intestino. Questo può diminuire la sensibilità del test per identificare malattie epatobiliari.

Di solito, la concentrazione post-prandiale è superiore a quella a digiuno, ma circa il 20% dei cani potrebbe avere concentrazioni più alte a digiuno, a causa di un pasto recente, contrazione della cistifellea durante il digiuno o svuotamento gastrico ritardato

Le informazioni sono tratte dalla sezione di chimica di eClinPath Cornell University College of Veterinary Medicine