L’AST è utile come indicatore di danno epatico o muscolare, sia nei piccoli che nei grandi animali. L’emivita sierica varia tra le specie: circa 22 ore nel cane, 78–99 minuti nel gatto
L’AST non è organo-specifica. È presente in muscolo scheletrico (prevalente), fegato, muscolo cardiaco, eritrociti, epitelio renale e tessuto cerebrale, in forma citoplasmatica e mitocondriale.
Un lieve aumento dell’isoenzima citoplasmatico può verificarsi anche con danno moderato, mentre la presenza dell’isoenzima mitocondriale indica un danno cellulare più grave.
Interpretazione del test
Aumento dell’AST
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Miopatie: traumi muscolari, rabdomiolisi, miopatie nutrizionali o infettive, distrofie muscolari; si accompagna ad aumento della CK. In malattie croniche, l’AST può restare elevata anche quando la CK ritorna nei limiti.
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Danno epatico: aumenta in caso di epatociti danneggiati, ma solitamente meno rispetto alle condizioni muscolari; utilità maggiore in abbinamento ad altri marcatori (es. SDH, GLDH).
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Gatto ipertiroideo: può presentare aumenti lievi di AST (come ALT e ALP).
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Artefatti: emolisi in vitro o in vivo può elevare l’AST per rilascio da eritrociti, particolarmente frequente nei campioni emolitici.
Informazioni tratte da eClinPath.com (Cornell University), sezione ‘Liver Injury — Aspartate Aminotransferase’, https://eclinpath.com/chemistry/liver/liver-injury/aspartate-aminotransferase/, Agosto 2025